Comportamenti da Adottare
Sovente i genitori desiderano aiutare il proprio figlio a sentirsi più sicuro e indipendente, vorrebbero che avesse più fiducia in sé stesso e nelle proprie possibilità, ma quando tentano di intervenire producono risultati opposti. Il bambino può sentirsi così ancora più inadeguato, incapace e privo di speranze.
E possibile interrompere questo circolo vizioso e generarne uno virtuoso. Alcuni comportamenti possono promuovere la fiducia del bambino nelle proprie capacità e potenzialità, accrescerne il senso di auto-efficacia, diminuire l’ansia percepita e incrementare il piacere e la soddisfazione per la pratica dell’attività sportiva. Una maggiore sicurezza emotiva del bambino potrà consentirgli di procedere più efficacemente nel mondo, padroneggiando le situazioni e affrontando ostacoli e difficoltà senza farsi sopraffare dalla paura.
a. Offrire sostegno e supportoE' importante che il bambino possa percepire il valore attribuito dai genitori verso uno stile di vita salutare. Se anch' essi praticano qualche semplice attivita sportiva il rinforzo per il comportamento desiderato sara ancora piu efficace, poichè l'insegnamento piu incisivo è quello offerto dall'esempio, piu che dalle parole (cio vale per ogni tipo di insegnamento desideriamo trasmettere al bambino). L'approvazione e il sostegno allo sport si manifestano con un atteggiamento aperto, non critico, che consideri anche le variabili situazionali quali la possibile stanchezza del bambino. Il supporto è molto piu importante durante l'allenamento in quanto componente essenziale di ogni disciplina sportiva.
b. Prestare attenzione al clima emotivo
Agli allenatori (maestri o coach sportivi) e richiesto di possedere non solo capacità tecniche, ma anche relazionali/psicologiche per gestire il clima emotivo della squadra. Puo accadere che per affinità caratteriali alcuni bambini appaiano agli allenatori di piu facile gestione rispetto ad altri e che su di essi si concentrino maggiormente le attenzioni e gli sforzi dei coach. Per affrontare queste difficoltà determinate da dinamiche spesso inconsapevoli, è auspicabile affrontare direttamente l' argomento con l'allenatore, evitando di parlarne con altri genitori per non creare tensioni controproducenti.
c.Mettere a disposizione l'attrezzatura adeguataCiò non significa acquistare necessariamente materiali costosi, ma semplicemente mettere il bambino nella condizione di praticare l'attività in completa sicurezza e di non sentirsi diverso dagli altri. Molto spesso le palestre mettono a disposizione il materiale necessario, diversamente è possibile chiedere ad altri genitori o agli allenatori indicazioni su dove poter reperire il necessario a prezzi convenienti (spesso accade che qualcuno regali o conceda in prestito attrezzatura non più utilizzata). Questo aspetto che può essere considerato secondario da parte di coloro che non hanno difficoltà economiche, costituisce in realtà una preziosa opportunità educativa. I bambini possono infatti apprendere a chiedere aiuto e consiglio, a privilegiare la sostanza rispetto alla forma e a interiorizzare l’umiltà, dote fondamentale nelle discipline sportive.
d.Prestare attenzione alla forma psicofisicaQuesto aspetto è particolarmente delicato anche nell’ambiente sportivo a causa della pressione ad essere magri (e belli) in particolare nelle giovani atlete che si accingono a diventare ballerine o ginnaste (ma non solo: è bene ricordare che i disturbi alimentari sono in progressiva diffusione anche in ambito sportivo e che coinvolgono sempre più atleti di giovane età e di sesso maschile). Compito del genitore è trasmettere la cura del corpo finalizzata alla salute. In che modo?
Attraverso l’educazione ad una sana alimentazione che non preveda restrizioni quantitative (che potrebbero suscitare sensazioni di privazione con possibili conseguenti condotte compensative) bensì qualitative. E’ opportuno promuovere il consumo di alimenti naturali, freschi (eventualmente biologici) illustrandone gli aspetti nutritivi (e non solo calorici). E’ importante inoltre comprendere che è del tutto naturale preferire in alcuni periodi alcuni cibi rispetto ad altri, e che nulla va vietato a priori, ma scelto consapevolmente. Così come nella pratica sportiva dei giovani atleti il focus dovrebbe essere sulla prestazione e non sui risultati, così nell’alimentazione ci si dovrebbe concentrare sul che cosa si assume e non sul peso che ne consegue. Naturalmente il pesoforma agevola la pratica dell’attività sportiva che a sua volta vi influisce in modo rilevante.
e. Comprendere i bisogni e i desideriI genitori dovrebbero mostrare curiosità rispetto alle rappresentazioni mentali inerenti lo sport del proprio figlio: cosa rappresenta, quali sono le aspettative, gli obiettivi… Potrebbe accadere di scoprire che i presupposti alla base delle motivazioni allo sport si fondano su credenze errate (“devo farlo per essere accettato”, “per non essere un perdente”..) e in questi casi è bene intervenire tempestivamente. La consulenza con un professionista esperto può fornire ai genitori un’utile “cassetta degli attrezzi” per non farsi trovare impreparati in questo difficile compito. Sovente rappresentazioni errate celano difficoltà su altri ambiti; bisogni latenti e disagi inespressi potrebbero manifestarsi più facilmente nello sport. E’ importante quindi, porre le giuste domande al bambino, e soprattutto ascoltarne le risposte.
Il bambino può partecipare allo sport per diverse ragioni quali ad esempio trascorrere del tempo con gli amici, fare parte di un gruppo, sviluppare e padroneggiare un’abilità, competere, cercare la gratificazione nei successi… Esplorare le reali motivazioni del bambino è semplice: è sufficiente chiedergli che cosa gli piace di questo sport, che cosa lo diverte, cosa lo annoia… In seguito sarà possibile motivarlo sulla base dei suoi reali desideri. f. Sostenere il bambino nell’affrontare fallimenti e paureRiconoscere gli insuccessi, parlarne, esplorare le emozioni ad essi correlate rassicura il bambino, che apprende che ogni emozione è lecita e come tale non necessita di essere negata. Ascoltare le difficoltà significa anche non chiudere rapidamente la comunicazione con un “la prossima volta andrà meglio”, ma parlare di quanto accaduto esternamente e intimamente. Molto spesso i giovani atleti eccessivamente concentrati sul successo hanno un bisogno profondo di essere accettati per quello che sono dai propri pari, ma non sanno come fare se non tentando di ottenere risultati nella competizione. Impostare un dialogo aperto, onesto e chiaro con il bambino può aiutarlo a discriminare i bisogni dai desideri, le speranze dalle eccessive aspettative. Successivamente, si potrà spiegare come gli insuccessi e i fallimenti sono parte dello sport (e della vita) e che non sono necessariamente un fattore negativo poiché consentono momenti di riflessione e di valutazione. Fare qualche passo indietro talvolta può permettere di prendere la rincorsa per superare con più slancio l’ostacolo successivo.g.Promuovere la MindfullnessCon il termine mindfullness si intende la capacità di essere presenti a se stessi in un preciso momento. Si tratta di uno stato mentale, emotivo e fisico di estrema e consapevole attenzione che consente di percepire intense sensazioni ed emozioni senza distrarsi dal presente. Per alcuni bambini può essere una predisposizione innata, mentre altri possono tendere più facilmente alla distrazione. E’ possibile aiutare il bambino a restare concentrato invitandolo a rivolgere la propria attenzione sull’azione che sta compiendo, piuttosto che sul risultato finale. Inoltre è bene enfatizzare il ruolo fondamentale del respiro per recuperare energia, lucidità e buonumore (sono sufficienti due respiri profondi). Con un po’ di allenamento il bambino si accorgerà che quando è concentrato sul momento presente non solo otterrà migliori prestazioni, ma si divertirà molto di più.h.Condividere le EmozioniL’impegno richiesto ai genitori per l’organizzazione dell’attività sportiva del proprio figlio è notevole e si traduce spesso nell’ennesimo impegno faticoso di un’ordinaria giornata di lavoro. Quando il bambino percepisce la fatica del genitore si innervosisce e la rappresentazione di sé si modifica. Può sperimentare inadeguatezza o insicurezza perché il suo essere e il suo esprimersi nello sport corrispondono a un peso per il suo adulto di riferimento. Per non far vacillare il senso di sicurezza del bambino è sufficiente condividere con lui le nostre emozioni in modo costruttivo. Ad esempio, spiegando che nonostante dopo una giornata lavorativa possa essere faticoso doversi spostare per raggiungere la palestra, i vantaggi sono prevalenti. Trasformare gli aspetti logistici in un’avventura permette al legame genitore-figlio di consolidarsi. i.Rinforzare l’autostimaLe espressioni di soddisfazione del genitore dovrebbero essere rivolte all’impegno dimostrato dal bambino non solo nella competizione sportiva, ma anche nel suo essere regolare e costante negli allenamenti, nel suo essersi comportato adeguatamente nei confronti del proprio gruppo, nel suo essersi fermato ad aiutare un compagno in difficoltà e nel suo essersi dimostrato in grado di rispettare i tempi e i ruoli. I feedback positivi agiscono da importante rinforzo del comportamento desiderato. Sono sufficienti la presenza, lo sguardo o il sorriso per fare sentire il bambino sicuro e fiducioso delle proprie capacità.e.Educare al rispettoE’ fondamentale che il bambino apprenda il rispetto verso sé stesso, i compagni di squadra, l’allenatore, l’attrezzatura e la disciplina stessa. Il rispetto per gli spazi utilizzati è frequentemente sottovalutato, ma fondamentale per valorizzare la dignità e l’autonomia del bambino. E’ importante insegnare ai figli a mantenere pulito e ordinato lo spogliatoio, a non gridare negli spazi comuni e a rispettare la presenza di visitatori o atleti appartenenti a diverse discipline sportive. Se il genitore mostra curiosità, interesse e apertura verso diversi sport (anche quelli non conosciuti) il bambino conseguentemente, assumerà lo stesso atteggiamento, rinnovando il proprio sentimento di fiducia e la percezione del mondo come "opportunità".
Questi semplici suggerimenti possono contribuire a promuovere nel bambino la fiducia nelle proprie capacità e nella possibilità di provare piacere e soddisfazione nella pratica di una attività sportiva. Lo sport regala emozioni e risorse per affrontare le sfide della vita.
E possibile interrompere questo circolo vizioso e generarne uno virtuoso. Alcuni comportamenti possono promuovere la fiducia del bambino nelle proprie capacità e potenzialità, accrescerne il senso di auto-efficacia, diminuire l’ansia percepita e incrementare il piacere e la soddisfazione per la pratica dell’attività sportiva. Una maggiore sicurezza emotiva del bambino potrà consentirgli di procedere più efficacemente nel mondo, padroneggiando le situazioni e affrontando ostacoli e difficoltà senza farsi sopraffare dalla paura.
a. Offrire sostegno e supportoE' importante che il bambino possa percepire il valore attribuito dai genitori verso uno stile di vita salutare. Se anch' essi praticano qualche semplice attivita sportiva il rinforzo per il comportamento desiderato sara ancora piu efficace, poichè l'insegnamento piu incisivo è quello offerto dall'esempio, piu che dalle parole (cio vale per ogni tipo di insegnamento desideriamo trasmettere al bambino). L'approvazione e il sostegno allo sport si manifestano con un atteggiamento aperto, non critico, che consideri anche le variabili situazionali quali la possibile stanchezza del bambino. Il supporto è molto piu importante durante l'allenamento in quanto componente essenziale di ogni disciplina sportiva.
b. Prestare attenzione al clima emotivo
Agli allenatori (maestri o coach sportivi) e richiesto di possedere non solo capacità tecniche, ma anche relazionali/psicologiche per gestire il clima emotivo della squadra. Puo accadere che per affinità caratteriali alcuni bambini appaiano agli allenatori di piu facile gestione rispetto ad altri e che su di essi si concentrino maggiormente le attenzioni e gli sforzi dei coach. Per affrontare queste difficoltà determinate da dinamiche spesso inconsapevoli, è auspicabile affrontare direttamente l' argomento con l'allenatore, evitando di parlarne con altri genitori per non creare tensioni controproducenti.
c.Mettere a disposizione l'attrezzatura adeguataCiò non significa acquistare necessariamente materiali costosi, ma semplicemente mettere il bambino nella condizione di praticare l'attività in completa sicurezza e di non sentirsi diverso dagli altri. Molto spesso le palestre mettono a disposizione il materiale necessario, diversamente è possibile chiedere ad altri genitori o agli allenatori indicazioni su dove poter reperire il necessario a prezzi convenienti (spesso accade che qualcuno regali o conceda in prestito attrezzatura non più utilizzata). Questo aspetto che può essere considerato secondario da parte di coloro che non hanno difficoltà economiche, costituisce in realtà una preziosa opportunità educativa. I bambini possono infatti apprendere a chiedere aiuto e consiglio, a privilegiare la sostanza rispetto alla forma e a interiorizzare l’umiltà, dote fondamentale nelle discipline sportive.
d.Prestare attenzione alla forma psicofisicaQuesto aspetto è particolarmente delicato anche nell’ambiente sportivo a causa della pressione ad essere magri (e belli) in particolare nelle giovani atlete che si accingono a diventare ballerine o ginnaste (ma non solo: è bene ricordare che i disturbi alimentari sono in progressiva diffusione anche in ambito sportivo e che coinvolgono sempre più atleti di giovane età e di sesso maschile). Compito del genitore è trasmettere la cura del corpo finalizzata alla salute. In che modo?
Attraverso l’educazione ad una sana alimentazione che non preveda restrizioni quantitative (che potrebbero suscitare sensazioni di privazione con possibili conseguenti condotte compensative) bensì qualitative. E’ opportuno promuovere il consumo di alimenti naturali, freschi (eventualmente biologici) illustrandone gli aspetti nutritivi (e non solo calorici). E’ importante inoltre comprendere che è del tutto naturale preferire in alcuni periodi alcuni cibi rispetto ad altri, e che nulla va vietato a priori, ma scelto consapevolmente. Così come nella pratica sportiva dei giovani atleti il focus dovrebbe essere sulla prestazione e non sui risultati, così nell’alimentazione ci si dovrebbe concentrare sul che cosa si assume e non sul peso che ne consegue. Naturalmente il pesoforma agevola la pratica dell’attività sportiva che a sua volta vi influisce in modo rilevante.
e. Comprendere i bisogni e i desideriI genitori dovrebbero mostrare curiosità rispetto alle rappresentazioni mentali inerenti lo sport del proprio figlio: cosa rappresenta, quali sono le aspettative, gli obiettivi… Potrebbe accadere di scoprire che i presupposti alla base delle motivazioni allo sport si fondano su credenze errate (“devo farlo per essere accettato”, “per non essere un perdente”..) e in questi casi è bene intervenire tempestivamente. La consulenza con un professionista esperto può fornire ai genitori un’utile “cassetta degli attrezzi” per non farsi trovare impreparati in questo difficile compito. Sovente rappresentazioni errate celano difficoltà su altri ambiti; bisogni latenti e disagi inespressi potrebbero manifestarsi più facilmente nello sport. E’ importante quindi, porre le giuste domande al bambino, e soprattutto ascoltarne le risposte.
Il bambino può partecipare allo sport per diverse ragioni quali ad esempio trascorrere del tempo con gli amici, fare parte di un gruppo, sviluppare e padroneggiare un’abilità, competere, cercare la gratificazione nei successi… Esplorare le reali motivazioni del bambino è semplice: è sufficiente chiedergli che cosa gli piace di questo sport, che cosa lo diverte, cosa lo annoia… In seguito sarà possibile motivarlo sulla base dei suoi reali desideri. f. Sostenere il bambino nell’affrontare fallimenti e paureRiconoscere gli insuccessi, parlarne, esplorare le emozioni ad essi correlate rassicura il bambino, che apprende che ogni emozione è lecita e come tale non necessita di essere negata. Ascoltare le difficoltà significa anche non chiudere rapidamente la comunicazione con un “la prossima volta andrà meglio”, ma parlare di quanto accaduto esternamente e intimamente. Molto spesso i giovani atleti eccessivamente concentrati sul successo hanno un bisogno profondo di essere accettati per quello che sono dai propri pari, ma non sanno come fare se non tentando di ottenere risultati nella competizione. Impostare un dialogo aperto, onesto e chiaro con il bambino può aiutarlo a discriminare i bisogni dai desideri, le speranze dalle eccessive aspettative. Successivamente, si potrà spiegare come gli insuccessi e i fallimenti sono parte dello sport (e della vita) e che non sono necessariamente un fattore negativo poiché consentono momenti di riflessione e di valutazione. Fare qualche passo indietro talvolta può permettere di prendere la rincorsa per superare con più slancio l’ostacolo successivo.g.Promuovere la MindfullnessCon il termine mindfullness si intende la capacità di essere presenti a se stessi in un preciso momento. Si tratta di uno stato mentale, emotivo e fisico di estrema e consapevole attenzione che consente di percepire intense sensazioni ed emozioni senza distrarsi dal presente. Per alcuni bambini può essere una predisposizione innata, mentre altri possono tendere più facilmente alla distrazione. E’ possibile aiutare il bambino a restare concentrato invitandolo a rivolgere la propria attenzione sull’azione che sta compiendo, piuttosto che sul risultato finale. Inoltre è bene enfatizzare il ruolo fondamentale del respiro per recuperare energia, lucidità e buonumore (sono sufficienti due respiri profondi). Con un po’ di allenamento il bambino si accorgerà che quando è concentrato sul momento presente non solo otterrà migliori prestazioni, ma si divertirà molto di più.h.Condividere le EmozioniL’impegno richiesto ai genitori per l’organizzazione dell’attività sportiva del proprio figlio è notevole e si traduce spesso nell’ennesimo impegno faticoso di un’ordinaria giornata di lavoro. Quando il bambino percepisce la fatica del genitore si innervosisce e la rappresentazione di sé si modifica. Può sperimentare inadeguatezza o insicurezza perché il suo essere e il suo esprimersi nello sport corrispondono a un peso per il suo adulto di riferimento. Per non far vacillare il senso di sicurezza del bambino è sufficiente condividere con lui le nostre emozioni in modo costruttivo. Ad esempio, spiegando che nonostante dopo una giornata lavorativa possa essere faticoso doversi spostare per raggiungere la palestra, i vantaggi sono prevalenti. Trasformare gli aspetti logistici in un’avventura permette al legame genitore-figlio di consolidarsi. i.Rinforzare l’autostimaLe espressioni di soddisfazione del genitore dovrebbero essere rivolte all’impegno dimostrato dal bambino non solo nella competizione sportiva, ma anche nel suo essere regolare e costante negli allenamenti, nel suo essersi comportato adeguatamente nei confronti del proprio gruppo, nel suo essersi fermato ad aiutare un compagno in difficoltà e nel suo essersi dimostrato in grado di rispettare i tempi e i ruoli. I feedback positivi agiscono da importante rinforzo del comportamento desiderato. Sono sufficienti la presenza, lo sguardo o il sorriso per fare sentire il bambino sicuro e fiducioso delle proprie capacità.e.Educare al rispettoE’ fondamentale che il bambino apprenda il rispetto verso sé stesso, i compagni di squadra, l’allenatore, l’attrezzatura e la disciplina stessa. Il rispetto per gli spazi utilizzati è frequentemente sottovalutato, ma fondamentale per valorizzare la dignità e l’autonomia del bambino. E’ importante insegnare ai figli a mantenere pulito e ordinato lo spogliatoio, a non gridare negli spazi comuni e a rispettare la presenza di visitatori o atleti appartenenti a diverse discipline sportive. Se il genitore mostra curiosità, interesse e apertura verso diversi sport (anche quelli non conosciuti) il bambino conseguentemente, assumerà lo stesso atteggiamento, rinnovando il proprio sentimento di fiducia e la percezione del mondo come "opportunità".
Questi semplici suggerimenti possono contribuire a promuovere nel bambino la fiducia nelle proprie capacità e nella possibilità di provare piacere e soddisfazione nella pratica di una attività sportiva. Lo sport regala emozioni e risorse per affrontare le sfide della vita.